Che cosa intendiamo per “accettazione”? La natura stessa della parola significa ricevere, accogliere qualcosa e, di conseguenza, significa anche cogliere, inteso come capire.
In questo senso, l’accettazione permette alla mente di abbracciare la comprensione vera e profonda di come stanno realmente le cose. Accettazione è una pausa, un tempo in cui si permette, si lascia che sia, si vede con chiarezza.
L’accettazione disinnesca in noi il grilletto sensibilissimo dell’irascibilità, il che ci espone di meno alle reazioni impulsive; ci permette di prendere piena consapevolezza delle difficoltà in tutte le loro sfumature dolorose e di rispondervi nel modo più abile possibile.
Ci dà più tempo e più spazio per farlo. Potremmo anche scoprire che la cosa migliore da fare è non fare proprio niente.
Paradossalmente “agire” nel senso convenzionale, mettendo in campo la mentalità del fare, spesso è una reazione automatica e non è affatto in grado di generare un cambiamento.
Restare schiavi delle nostre reazioni automatiche significa davero rassegnarci al destino.
L’accettazione consapevole ci mette in grado di scegliere.
“ L’essere umano è una locanda,
ogni mattina arriva qualcuno di nuovo.
Una gioia, una depressione, una meschinità,
qualche consapevolezza momentanea
arriva come un visitatore inatteso.
Dai il benvenuto a tutti, intrattienili tutti!
Anche se è una folla di dispiaceri
che con violenza ti devasta la casa
E la svuota di tutti i mobili,
lo stesso, tratta ogni ospite con onore.
Forse sta facendo spazio, in te,
in vista dei nuovi piaceri.
Ai pensieri tetri, alla vergogna, alla malizia,
vai incontro sulla porta sorridendo,
e invitali a entrare.
Sii grato per tutto ciò che arriva,
perchè ogni cosa ti è stata mandata
dall’aldilà, a farti da guida”.
Rumi (poeta sufi)